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GARDI IL BIANCO E IL NERO COSIDERAZIONI STORICO-CRITICO SULLA TECNOLOGIA PIANISTICA
Prezzo: |
|
---|---|
Cod. art.: | 9788887203684 |
Casa Editrice: | Zecchini |
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|
Disponibilità: | Non disponibile |
Servizi
StampaDescrizione
Nino Gardi
Il bianco e il nero
Considerazioni storico-critiche sulla tecnologia pianistica
Questo libro si propone come un’analisi sulla tecnica d’esecuzione pianistica, un’analisi che conta pochi altri esempi in questo genere di letteratura, in quanto mette a confronto alcuni dei più noti e autorevoli trattati sull’argomento, scelti di proposito fra quelli i cui assunti e le cui teorie non sempre collimano tra loro e a volte addirittura si contraddicono, ma, al contempo, illustrano i tanti diversi modi con i quali un pianista può affrontare lo studio del suo strumento. I testi presi in maggior considerazione e più ampiamente citati sono quelli di Brugnoli, Casella, Cortot, Fink, Gát, Kaemper, Leimer, Neuhaus, Ott, Sándor e di pochi altri, mentre le osservazioni che li riguardano sono corroborate dalla testimonianza di esperienze vissute dall’Autore stesso e da sperimentazioni da lui compiute ed accuratamente descritte. Il lavoro si divide in due parti: la prima tratta di "dinamica", ossia esamina le fonti e l’utilizzazione dell’energia cinetica necessaria al gioco pianistico, la seconda tratta di "tecnica", ossia descrive i vari metodi di procedere per superarne le difficoltà esecutive. Così Il Bianco e il Nero si raccomanda all’attenzione di pianisti e docenti che vogliano verificare ed approfondire le loro conoscenze sulla materia, non meno che a quella di discenti che vogliano dedicarsi al loro difficile impegno con maggior consapevolezza.
INDICE – SOMMARIO
Prologo
PARTE I
LA DINAMICA
Capitolo I. - Il problema dinamico nell'esecuzione pianistica: § I. Il Gravecembalo con il piano e forte: § II. Gli sviluppi della tecnologia: § III. "Conosci te stesso''
Capitolo II. - Elementi fondamentali della dinamica pianistica: § I. La forza muscolare: § II. La forza gravitazionale e inerziale: § III. Ciò che accade dopo l'attacco prodotto dalla forza muscolare: § IV. Ciò che accade dopo gli attacchi prodotti dalla forza gravitazionale e dalla forza inerziale: § V. Valutazione delle durate dei cicli dinamici degli attacchi: § VI. Le risposte sonore del pianoforte
Capitolo III. - L'approccio spondaneo alla tastiera: § I. Il tocco naturale: § II. Insidie dell'approccio spontaneo: § III. Per toccare qualcosa, il braccio istintivamente "si allunga''
Capitolo IV. - I movimenti di flesso-estensione delle quattro ultime dita e i movimenti di abduzione-adduzione del pollice : § I. Il tocco a martello: § II. La correzione "per allungamento'' del tocco a martello, ovvero il tocco sgranato: § III. L'approccio lisztiano, ovvero il tocco prensile: § IV. Il tocco a trazione: § V. La Flat Finger Position: § VI. L'articolazione del pollice: § VII. Il famoso esercizio delle cinque dita, utilizzato per una sperimentazione a tavolino
Capitolo V. - I movimenti di flesso-estensione del polso: § I. La funzione diretta del polso nell'attacco ai tasti e la compartecipazione delle dita: § II. Le ottave "di polso'' secondo importanti testimonianze e secondo una più sommessa testimonianza personale: § III. La "fissazione'' delle dita nell'esecuzione delle ottave e degli accordi staccati
Capitolo VI. - Le articolazioni del braccio sul piano sagittale: § I. L'utilizzazione dell'arto superiore nel gioco pianistico: § II. L'attacco d'avambraccio mediante la fissazione sinergica del gomito...: § III. ...ovvero l'Aktives vibrato: § IV. Il "vibrato passivo'', ovvero...: § V. ...l'attacco di braccio attraverso la libera articolazione di tutte le sue giunture: § VI. Attacchi alternati "di polso'' e "di braccio''
Capitolo VII. - Gravitazione e inerzia: § I. La "libera caduta'': § II. La distribuzione del peso: § III. Il getto e alcune sue implicazioni estetiche: § IV. Analisi della dinamica del getto e dei suoi effetti-rimbalzo
Capitolo VIII. - I movimenti rotatori: § I. L'"inclinazione rotatoria'': § II. Prono-supinazione e/o rotazione: § III. L'ampiezza dei movimenti rotatori: § IV. La mezza rotazione
Capitolo IX. - Il tocco legato: § I. Che cosa s'intende per "perfetto legato''?: § II. Il legato perfetto e lo pseudo-legato: § III. Il legato con il tocco a martello: § IV. Il legato con il tocco sgranato: § V. I due modi di legare con il tocco prensile: § VI. Il legato con il tocco a trazione: § VII. Il legato "di braccio''
Capitolo X. - I movimenti laterali: § I. Gli spostamenti laterali delle dita: § II. Il ruolo del braccio negli spostamenti laterali legati: § III. I movimenti circolari: § IV. Il passaggio del pollice con il tocco a martello e con la FFP: § V. Il passaggio del pollice con il tocco sgranato e con il tocco prensile: § VI. Il passaggio del pollice con il tocco a trazione: § VII. Il ruolo del braccio negli spostamenti laterali staccati
PARTE II
LA TECNICA
Capitolo XI. - I primi problemi nello studio della tecnica: § I. Il progetto esecutivo e la sua realizzazione pratica: § II. Gli automatismi motori: § III. Uno specifico problema del pianismo: § IV. Le opinioni di alcuni tecnologi
Capitolo XII. - I primi passi nell'apprendimento del gioco pianistico: § I. Come ridurre al minimo le esercitazioni ripetitive: § II. Gli Esercizi: § III. Gli Studi: § IV. L'anticipo mentale
Capitolo XIII. - Progettazione della ditteggiatura: § I. Due modi di diteggiare: § II. La distribuzione dei passi fra le due mani: § III. Le diteggiature per una singola mano: § IV. Le diteggiature a mani unite
Capitolo XIV. - Modi e metodi di studio dei passi difficili: § I. Individuare le cause delle difficoltà tecniche: § II. Studiare lentamente: § III. Il metodo di Carlo Leimer e il "segreto'' di Walter Gieseking: § IV. I Principi Razionali di Cortot
Capitolo XV. - Le "varianti'': § I. Gli accorpamenti di Cortot e di Brugnoli, il gesturing di Fink...: § II. ...i Parallel Sets di Chang e i gruppi di Busoni: § III. La Spider Position e una testimonianza personale: § IV. Le "varianti ritmiche'': § V. Altre varianti ed esercitazioni
Capitolo XVI. - La conquista del virtuosismo: § I. Chi ben comincia...: § II. La velocità dei "salti'': § III. La funzione dello sguardo
Capitolo XVII. - Sull'uso dei pedali: § I. Il pedale del Forte, ovvero il suono naturale del pianoforte: § II. Il pedale tonale, l'"una corda'' e il quarto pedale del Fazioli
Capitolo XVIII. - Lo studio di perfezionamento: § I. Suonare studiando...: § II. ...e studiare suonando: § III. "Vie
Il bianco e il nero
Considerazioni storico-critiche sulla tecnologia pianistica
Questo libro si propone come un’analisi sulla tecnica d’esecuzione pianistica, un’analisi che conta pochi altri esempi in questo genere di letteratura, in quanto mette a confronto alcuni dei più noti e autorevoli trattati sull’argomento, scelti di proposito fra quelli i cui assunti e le cui teorie non sempre collimano tra loro e a volte addirittura si contraddicono, ma, al contempo, illustrano i tanti diversi modi con i quali un pianista può affrontare lo studio del suo strumento. I testi presi in maggior considerazione e più ampiamente citati sono quelli di Brugnoli, Casella, Cortot, Fink, Gát, Kaemper, Leimer, Neuhaus, Ott, Sándor e di pochi altri, mentre le osservazioni che li riguardano sono corroborate dalla testimonianza di esperienze vissute dall’Autore stesso e da sperimentazioni da lui compiute ed accuratamente descritte. Il lavoro si divide in due parti: la prima tratta di "dinamica", ossia esamina le fonti e l’utilizzazione dell’energia cinetica necessaria al gioco pianistico, la seconda tratta di "tecnica", ossia descrive i vari metodi di procedere per superarne le difficoltà esecutive. Così Il Bianco e il Nero si raccomanda all’attenzione di pianisti e docenti che vogliano verificare ed approfondire le loro conoscenze sulla materia, non meno che a quella di discenti che vogliano dedicarsi al loro difficile impegno con maggior consapevolezza.
INDICE – SOMMARIO
Prologo
PARTE I
LA DINAMICA
Capitolo I. - Il problema dinamico nell'esecuzione pianistica: § I. Il Gravecembalo con il piano e forte: § II. Gli sviluppi della tecnologia: § III. "Conosci te stesso''
Capitolo II. - Elementi fondamentali della dinamica pianistica: § I. La forza muscolare: § II. La forza gravitazionale e inerziale: § III. Ciò che accade dopo l'attacco prodotto dalla forza muscolare: § IV. Ciò che accade dopo gli attacchi prodotti dalla forza gravitazionale e dalla forza inerziale: § V. Valutazione delle durate dei cicli dinamici degli attacchi: § VI. Le risposte sonore del pianoforte
Capitolo III. - L'approccio spondaneo alla tastiera: § I. Il tocco naturale: § II. Insidie dell'approccio spontaneo: § III. Per toccare qualcosa, il braccio istintivamente "si allunga''
Capitolo IV. - I movimenti di flesso-estensione delle quattro ultime dita e i movimenti di abduzione-adduzione del pollice : § I. Il tocco a martello: § II. La correzione "per allungamento'' del tocco a martello, ovvero il tocco sgranato: § III. L'approccio lisztiano, ovvero il tocco prensile: § IV. Il tocco a trazione: § V. La Flat Finger Position: § VI. L'articolazione del pollice: § VII. Il famoso esercizio delle cinque dita, utilizzato per una sperimentazione a tavolino
Capitolo V. - I movimenti di flesso-estensione del polso: § I. La funzione diretta del polso nell'attacco ai tasti e la compartecipazione delle dita: § II. Le ottave "di polso'' secondo importanti testimonianze e secondo una più sommessa testimonianza personale: § III. La "fissazione'' delle dita nell'esecuzione delle ottave e degli accordi staccati
Capitolo VI. - Le articolazioni del braccio sul piano sagittale: § I. L'utilizzazione dell'arto superiore nel gioco pianistico: § II. L'attacco d'avambraccio mediante la fissazione sinergica del gomito...: § III. ...ovvero l'Aktives vibrato: § IV. Il "vibrato passivo'', ovvero...: § V. ...l'attacco di braccio attraverso la libera articolazione di tutte le sue giunture: § VI. Attacchi alternati "di polso'' e "di braccio''
Capitolo VII. - Gravitazione e inerzia: § I. La "libera caduta'': § II. La distribuzione del peso: § III. Il getto e alcune sue implicazioni estetiche: § IV. Analisi della dinamica del getto e dei suoi effetti-rimbalzo
Capitolo VIII. - I movimenti rotatori: § I. L'"inclinazione rotatoria'': § II. Prono-supinazione e/o rotazione: § III. L'ampiezza dei movimenti rotatori: § IV. La mezza rotazione
Capitolo IX. - Il tocco legato: § I. Che cosa s'intende per "perfetto legato''?: § II. Il legato perfetto e lo pseudo-legato: § III. Il legato con il tocco a martello: § IV. Il legato con il tocco sgranato: § V. I due modi di legare con il tocco prensile: § VI. Il legato con il tocco a trazione: § VII. Il legato "di braccio''
Capitolo X. - I movimenti laterali: § I. Gli spostamenti laterali delle dita: § II. Il ruolo del braccio negli spostamenti laterali legati: § III. I movimenti circolari: § IV. Il passaggio del pollice con il tocco a martello e con la FFP: § V. Il passaggio del pollice con il tocco sgranato e con il tocco prensile: § VI. Il passaggio del pollice con il tocco a trazione: § VII. Il ruolo del braccio negli spostamenti laterali staccati
PARTE II
LA TECNICA
Capitolo XI. - I primi problemi nello studio della tecnica: § I. Il progetto esecutivo e la sua realizzazione pratica: § II. Gli automatismi motori: § III. Uno specifico problema del pianismo: § IV. Le opinioni di alcuni tecnologi
Capitolo XII. - I primi passi nell'apprendimento del gioco pianistico: § I. Come ridurre al minimo le esercitazioni ripetitive: § II. Gli Esercizi: § III. Gli Studi: § IV. L'anticipo mentale
Capitolo XIII. - Progettazione della ditteggiatura: § I. Due modi di diteggiare: § II. La distribuzione dei passi fra le due mani: § III. Le diteggiature per una singola mano: § IV. Le diteggiature a mani unite
Capitolo XIV. - Modi e metodi di studio dei passi difficili: § I. Individuare le cause delle difficoltà tecniche: § II. Studiare lentamente: § III. Il metodo di Carlo Leimer e il "segreto'' di Walter Gieseking: § IV. I Principi Razionali di Cortot
Capitolo XV. - Le "varianti'': § I. Gli accorpamenti di Cortot e di Brugnoli, il gesturing di Fink...: § II. ...i Parallel Sets di Chang e i gruppi di Busoni: § III. La Spider Position e una testimonianza personale: § IV. Le "varianti ritmiche'': § V. Altre varianti ed esercitazioni
Capitolo XVI. - La conquista del virtuosismo: § I. Chi ben comincia...: § II. La velocità dei "salti'': § III. La funzione dello sguardo
Capitolo XVII. - Sull'uso dei pedali: § I. Il pedale del Forte, ovvero il suono naturale del pianoforte: § II. Il pedale tonale, l'"una corda'' e il quarto pedale del Fazioli
Capitolo XVIII. - Lo studio di perfezionamento: § I. Suonare studiando...: § II. ...e studiare suonando: § III. "Vie