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RATTALINO : HOFMANN LA SFINGE
Prezzo: |
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Cod. art.: | 9788887203530 |
Casa Editrice: | Zecchini |
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Disponibilità: | Disponibile |
Peso: | 0,500 Kg |
Servizi
StampaDescrizione
Josef Hofmann - La Sfinge
Codice edizione: 9788887203530
Josef Hofmann rappresenta, dopo Mozart e Liszt, il più clamoroso caso mai esistito di precocità musicale: aveva appena nove anni quando esordì a Berlino, suonando con i Filarmonici diretti da Hans von Bülow il Concerto n. 1 di Beethoven. Bülow, cinquantacinquenne, era il direttore che aveva tenuto le prime esecuzioni assolute del Tristano e Isotta di Wagner, della Sonata di Liszt, del Concerto op. 23 di Ciaikovsky, ed era l’interprete deputato di Brahms; per di più, come uomo, non risparmiava frecciate a nessuno ed era diventato famoso anche per le sue battute al vetriolo. La stima che egli dimostrò nei confronti del ragazzino ebreo arrivato fresco fresco dalla Polonia era dunque, diciamo così, un passaporto per la gloria. E Hofmann venne subito scritturato in varie capitali europee e poi, quando aveva undici anni, negli Stati Uniti. Cinquantadue concerti in tre mesi, diciotto dei quali a New York, fecero impazzire gli americani. Ma un’associazione che si batteva contro il lavoro minorile prese lo spunto dagli impegni concertistici di Hofmann per scatenare una polemica campagna di stampa. Un filantropo offrì agli Hofmann una forte somma, con il patto che Josef non avrebbe più tenuto concerti fino al compimento dei diciotto anni. E così fu: la splendente meteora scompariva di botto. Altre meteore, magari meno splendide, erano scomparse per sempre. Hofmann ritornò invece in scena non appena compiuti i diciott’anni, e di nuovo trionfò: dal 1894 al 1947, quando si ritirò, fu uno tra i pochissimi, tra gli autentici dominatori della vita concertistica. Poi, per dieci anni, nel suo buen ritiro di Los Angeles, si dedicò soltanto ai suoi hobby: meccanica, elettronica, chimica. Già agli inizi del secolo aveva inventato e brevettato un ammortizzatore che durava assai più a lungo di quelli in commercio. Aveva anche inventato e brevettato un tergicristallo e tante altre diavolerie. I suoi brevetti furono più di sessanta.. Che cosa sarebbe diventato, ci chiediamo noi, se non avesse avuto da Dio il dono di due mani da pianista come quelle di Liszt? Discografia a cura di Marco Iannelli
Codice edizione: 9788887203530
Josef Hofmann rappresenta, dopo Mozart e Liszt, il più clamoroso caso mai esistito di precocità musicale: aveva appena nove anni quando esordì a Berlino, suonando con i Filarmonici diretti da Hans von Bülow il Concerto n. 1 di Beethoven. Bülow, cinquantacinquenne, era il direttore che aveva tenuto le prime esecuzioni assolute del Tristano e Isotta di Wagner, della Sonata di Liszt, del Concerto op. 23 di Ciaikovsky, ed era l’interprete deputato di Brahms; per di più, come uomo, non risparmiava frecciate a nessuno ed era diventato famoso anche per le sue battute al vetriolo. La stima che egli dimostrò nei confronti del ragazzino ebreo arrivato fresco fresco dalla Polonia era dunque, diciamo così, un passaporto per la gloria. E Hofmann venne subito scritturato in varie capitali europee e poi, quando aveva undici anni, negli Stati Uniti. Cinquantadue concerti in tre mesi, diciotto dei quali a New York, fecero impazzire gli americani. Ma un’associazione che si batteva contro il lavoro minorile prese lo spunto dagli impegni concertistici di Hofmann per scatenare una polemica campagna di stampa. Un filantropo offrì agli Hofmann una forte somma, con il patto che Josef non avrebbe più tenuto concerti fino al compimento dei diciotto anni. E così fu: la splendente meteora scompariva di botto. Altre meteore, magari meno splendide, erano scomparse per sempre. Hofmann ritornò invece in scena non appena compiuti i diciott’anni, e di nuovo trionfò: dal 1894 al 1947, quando si ritirò, fu uno tra i pochissimi, tra gli autentici dominatori della vita concertistica. Poi, per dieci anni, nel suo buen ritiro di Los Angeles, si dedicò soltanto ai suoi hobby: meccanica, elettronica, chimica. Già agli inizi del secolo aveva inventato e brevettato un ammortizzatore che durava assai più a lungo di quelli in commercio. Aveva anche inventato e brevettato un tergicristallo e tante altre diavolerie. I suoi brevetti furono più di sessanta.. Che cosa sarebbe diventato, ci chiediamo noi, se non avesse avuto da Dio il dono di due mani da pianista come quelle di Liszt? Discografia a cura di Marco Iannelli