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SANDOR IMPARA A SUONARE IL PIANOFORTE LE SEMPLICI LEZIONI DI UN GRANDE MAESTRO
Prezzo: | €9,50 Iva esente |
---|---|
Cod. art.: | 9788817124737 |
Casa Editrice: | Bur |
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|
Disponibilità: | Non disponibile |
Peso: | 0,500 Kg |
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StampaDescrizione
Gyorgy Sandor
Impara a suonare il pianoforte
Nato a Budapest nel 1912, Gyorgy Sandor vive dal 1939 negli Stati Uniti dove si è svolta pressoché per intero la sua intensa attività di concertista, e di insegnante. Allievo di Béla Bartok e di Zoltan Kodaly, egli riunisce in sé le qualità culturali della 'vecchia Europa' e le più moderne suggestioni del 'nuovo mondo'; e questa caratteristica è evidente soprattutto nel mondo in cui egli affronta - in questo libro che in America è stato un vero e proprio best seller - i problemi della tecnica pianistica, riportandoli alla struttura del corpo umano e scomponendone gli elementi costitutivi. L'uomo suona il piano usando le dita, la mano, il polso, l'avambraccio, la spalla; ed impiega le tecniche dell'articolazione, del legato, dello staccato, dello spostamento lungo la tastiera, e via dicendo. Questi elementi vengono esaminati uno per uno, alla luce delle più moderne conoscenze fisiologiche, e ricomposti poi in una tecnica che sgombera il terreno di taluni vecchi e radicati pregiudizi, e che ha nella coordinazione e nell'assenza di ogni affaticamento i suoi principi fondamentali. Suonare il piano - è la conclusione di Sandor, che bandisce dal proprio metodo le estenuanti ore di studio - 'deve' essere divertente. E una buona padronanza tecnica è indispensabile premessa all'interpretazione e alla poesia.Il libro è ricchissimo anche di utili consigli spiccioli e di divertenti osservazioni sulla pratica del suonare in pubblico, che Sandor ha tratto da un'esperienza concertistica di più di mezzo secolo; esperienza coronata dal Grand Prix du Disque assegnatogli per la monumentale incisione di tutta l'opera pianistica di Béla Bartok
Impara a suonare il pianoforte
Nato a Budapest nel 1912, Gyorgy Sandor vive dal 1939 negli Stati Uniti dove si è svolta pressoché per intero la sua intensa attività di concertista, e di insegnante. Allievo di Béla Bartok e di Zoltan Kodaly, egli riunisce in sé le qualità culturali della 'vecchia Europa' e le più moderne suggestioni del 'nuovo mondo'; e questa caratteristica è evidente soprattutto nel mondo in cui egli affronta - in questo libro che in America è stato un vero e proprio best seller - i problemi della tecnica pianistica, riportandoli alla struttura del corpo umano e scomponendone gli elementi costitutivi. L'uomo suona il piano usando le dita, la mano, il polso, l'avambraccio, la spalla; ed impiega le tecniche dell'articolazione, del legato, dello staccato, dello spostamento lungo la tastiera, e via dicendo. Questi elementi vengono esaminati uno per uno, alla luce delle più moderne conoscenze fisiologiche, e ricomposti poi in una tecnica che sgombera il terreno di taluni vecchi e radicati pregiudizi, e che ha nella coordinazione e nell'assenza di ogni affaticamento i suoi principi fondamentali. Suonare il piano - è la conclusione di Sandor, che bandisce dal proprio metodo le estenuanti ore di studio - 'deve' essere divertente. E una buona padronanza tecnica è indispensabile premessa all'interpretazione e alla poesia.Il libro è ricchissimo anche di utili consigli spiccioli e di divertenti osservazioni sulla pratica del suonare in pubblico, che Sandor ha tratto da un'esperienza concertistica di più di mezzo secolo; esperienza coronata dal Grand Prix du Disque assegnatogli per la monumentale incisione di tutta l'opera pianistica di Béla Bartok
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